Italia Art Magazine: A.T. Anghelopoulos a Spoleto con l’opera Inner Life recensione su IAM
A.T. Anghelopoulos con l’opera “Inner Life-Vita interiore” ispirata al Giovane uomo di Cosmè Tura a “SPOLETO ARTE” a cura di Vittorio Sgarbi Sabato 25 giugno 2016 Ore 18.30 Palazzo Leti Sansi Via Arco di Druso, 37, Spoleto (PG)
Written by giovannimanzo, 24 giugno 2016,
La mostra di “Spoleto Arte” che, vede come protagonisti in esposizione artisti di rilievo del panorama contemporaneo internazionale, vedrà quest’anno, per la prima volta, la partecipazione dell’artista italiano A.T. Anghelopoulos. La rassegna curata da Vittorio Sgarbi che da anni registra migliaia di visitatori aprirà le porte domani con una prestigiosa cerimonia inaugurale.
Il curatore della mostra Vittorio Sgarbi, ha dichiarato che “Spoleto Arte è concepito come un osservatorio dell’arte contemporanea, nella quale confluisce un gruppo selezionato di artisti, con caratteristiche distintive proprie e stili diversi, appartenenti al panorama attuale, riuniti insieme in esposizione, creando una commistione eterogenea, ma al contempo armoniosa di generi espressivi. Ho accettato di guidare la mostra di Spoleto Arte, complementare al Festival dei due Mondi, con l’obiettivo di far conoscere e riconoscere artisti di valore più e meno giovani che possono creare percorsi inediti nel mondo dell’arte”.
A Spoleto, città d’arte medioevale e rinascimentale, A.T. Anghelopoulos espone l’opera ispirata all’anonimo «Giovane» di Cosmè Tura appartenente al ciclo Inner Life-Vite Interiori, rivisitazione inedita di alcuni fra i più famosi ritratti degli artisti rinascimentali. Di quei profili, Anghelopoulos mostra però il loro lato nascosto, quello mai visto, il lato del volto sottratto per secoli agli sguardi del mondo. Ingranaggi ed elementi estranei innestati sulle figure diventano simboli esteriori degli ingranaggi interiori dei personaggi, sono vita interiore e in alcuni casi, come in quest’opera, contribuiscono a suggerire anche un movimento del tempo. Svelando la metà eternamente nascosta del volto, ideale metafora del mondo interiore dell’essere umano, l’intimo meccanismo – l’intimo teatrino – si rimette in moto e l’icona riprende vita con tutto il proprio bagaglio di segreti. Quei personaggi tornano effettivamente ad abitare lo spazio abbandonando la bidimensionalità, rivendicando un posto nella contemporaneità. Rivivono, finalmente padroni di sé quindi più autentici, l’anonimo «Giovane» di Cosmè Tura, gli «Sposi e Duchi di Urbino» e il «Malatesta» di Piero della Francesca e Bianca Sforza le cui sembianze furono immortalate nel dipinto «La Bella Principessa», attribuito di recente a Leonardo da Vinci (attualmente in esposizione nella personale a Firenze presso la Libreria-Galerie Clichy e visibili al pubblico fino al 24 luglio p.v.).
Ufficio Stampa:
Sabrina Consolini
Sito: www.anghelopoulos.comInizio modulo
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